Nei giorni in cui si parla di processo breve, dopo aver ascoltato dichiarazioni del tipo: "la legge è uguale per tutti ma diversa è la sua applicazione" da parte degli avvocati del premier che tentano di garantirgli l'impunità, forse non stupisce ma certamente indigna vedere l'inflessibilità della legge nei confronti di Adam.

Ieri sera (Giovedì 4 Febbraio 2010) ci siamo incontrati all'info point per il primo dei vari convegni in tema di diritti umani e discriminazione. Due ore intense in cui si è parlato delle violenze (fisiche, psicologiche, economiche) di cui troppo spesso sono vittime le donne e, direttamente o indirettamente, i loro figli. Violenze tra le mure domestiche, nel luogo che dovrebbe essere il nostro rifugio, e che, invece, spesso diventa una gabbia. Violenze nascoste agli occhi di tutti, violenze che non fanno notizia ma purtroppo fanno numero. E i numeri sono destinati a moltiplicarsi perché i bimbi che hanno vissuto violenza in casa tenderanno a riprodurre quei comportamenti violenti di cui sono stati vittime e spettatori. Ci siamo interrogati sulle cause, seppure nei tempi e negli spazi limitati che avevamo a disposizione.

Don Gallo (uomo straordinario) ripete sempre: "Dimmi chi escludi e ti dirò chi sei".

Io escludo:

 

- I RAZZISTI, TUTTI: quelli che sparano coi fucili a pallini e con pistole vere ai lavoratori stranieri; quelli che cantano cori razzisti negli stadi; quelli che si rifiutano di assumere regolarmente o riducono in schiavitù o sottopagano gli stranieri, le donne, i minori e i disabili; quelli che si rifiutano di stringere la mano ad un trans ed offendono gli omosessuali; quelli che attraverso blog, giornali, parole e azioni istigano all'odio razziale; quelli che scrivono o firmano leggi razziste e se ne vantano; quelli che le hanno firmate e non se ne pentono; quelli che urlano contro la moschea e, non solo non hanno mai letto il corano, ma evidentemente neppure la bibbia; quelli che non affittano agli extracomunitari; tutti quelli che non rispettano le diversità.

La notizia della mia candidatura al Consiglio Regionale nella lista di Claudio Burlando ha sorpreso le tante persone che hanno fino ad oggi avuto modo di conoscere me e il mio lavoro.
Da sempre mi occupo dei problemi degli altri, specie dei più deboli. Da sempre detesto le ingiustizie e mi adopero per combatterle, da sempre vorrei "cambiare il mondo" e quindi in fondo, politica la faccio, appunto, da sempre.
E così, quando mi hanno chiesto di candidarmi, dopo settimane di combattuta riflessione, mi sono detta: "Perché no? Perché non provare a dare forma, a rendere organica e più efficiente un'attività, un impegno, a cui di fatto sto già dedicando la mia vita?".

Con alcuni amici abbiamo pensato di scrivere un appello affinché venga affidato al Consulente Nando Dalla Chiesa un progetto "degno" per "Genova Città dei Diritti". Oggi la nostra lettera è stata pubblicata su La Repubblica di Genova. Questo il testo.

"Abbiamo letto sui quotidiani locali la notizia di un ridimensionamento del ruolo e dei compiti attribuiti al Professore Nando Dalla Chiesa, consulente e Promotore del Comune di Genova. Apprendiamo, non senza  sorpresa e forti perplessità, che la Sindaco vorrebbe in sostanza che Nando Dalla Chiesa si occupasse “solo” di diritti.

Chi Le scrive conosce ed apprezza da anni le competenze ed i meriti del Prof. Dalla Chiesa, per questo saremmo ben lieti che un compito così importante e decisivo per i tempi che viviamo (quale democrazia potrebbe sopravvivere senza una radicata cultura dei diritti?) venga affidato ad un uomo che ha dedicato la sua vita e le sue scelte professionali alla tutela dei diritti.

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