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Alessandra Ballerini
04 Maggio 2022
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PROTEZIONE SUSSIDIARIA A CITTADINO NIGERINO: Negli ultimi anni, il Sahel ha registrato la più alta crescita di attività da parte dei gruppi islamisti di qualsiasi regione in Africa

Tribunale di Genova 23 marzo 2022

Il Collegio ritiene invece, alla luce del quadro dell’area da cui proviene il ricorrente di dover riconoscere in suo favore la protezione sussidiaria ai sensi della lettera c) della norma richiamata.

Pacifica, alla luce della carta di identità in atti, e non messa in discussione nemmeno dalla Commissione territoriale la provenienza del ricorrente da Takawat, distretto di Filingué nella regione di Tillaberi, dove la situazione di sicurezza si è notevolmente deteriorata nel corso degli ultimi anni allorquando il Sahel ha registrato la più rapida crescita di attività da parte dei gruppi militanti islamisti, di qualsiasi altra regione in Africa. Dal 2015, gli eventi violenti che coinvolgono gruppi estremisti nella regione sono raddoppiati ogni anno. Tre gruppi, il Macina Liberation Front (FLM), lo Stato Islamico nel Grande Sahara (ISGS) e Ansaroul Islam, sono responsabili di circa i due terzi delle violenze estremiste che si svolgono nel Sahel centrale. I loro attacchi sono in gran parte concentrati nel Mali centrale, nel Burkina Faso settentrionale e orientale, e nel Niger occidentale. L'ISGS ha sfruttato la rabbia derivante dai frequenti furti di bestiame per esacerbare le tensioni tra i nomadi tuareg, visti come ladri di bestiame, e i pastori Fulani lungo il confine tra Niger e Mali. La crescente animosità tra i due gruppi ha contribuito ad aumentare l'insicurezza in queste aree1. In Niger e in altre parti della regione Saheliana, la violenza dei pastori e dei contadini mette le comunità musulmane l'una contro l'altra, a dimostrazione della diversità delle violenze legate alla pastorizia2. Secondo quanto segnalato da USDOS nel report sul Terrorismo in Niger 2019, il Paese affronta minacce terroristiche lungo cinque dei suoi sette confini nazionali. Secondo il report Extremism in West Africa, il gruppo JNIM (Jamaat Nusrat al-Islam wal Muslimeen), affiliato ad Al Qaeda, rimane la principale fonte di attacchi contro civili e obiettivi militari in Burkina Faso, Mali e Niger.3 Le organizzazioni terroristiche sfruttano i lunghi confini del Niger e le regioni desertiche scarsamente popolate per spostare combattenti, armi e altro contrabbando. Queste reclutano tra le popolazioni di confine, dove l'accesso ai servizi governativi è debole e le opportunità economiche sono scarse. La fragilità dello Stato è sia una causa che una conseguenza del jihadismo violento nel Sahel. A lungo trascurate dai governi centrali, le aree di confine di Mali, Burkina Faso e Niger erano predestinate ad essere prese di mira dai gruppi jihadisti, che prosperano in aree dove non sono controllate dai governi. Una effettiva autorità statale è stata assente da gran parte di questa regione per molto tempo (secondo alcuni, dalla caduta dell'Impero Songhay nel XVI secolo)4.

 

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