Tribunale di Genova 8 luglio 2020
"Sotto il profilo soggettivo, occorre tenere conto:
- della fuga in giovane età da un paese interessato da violenze ed inadeguatezze in termini di assistenza e di sicurezza;
- della storia personale: in particolare, la morte della madre (a seguito di un incidente, come narrato dal ricorrente) e l’avvenuta distruzione del negozio (circostanza che priverebbe il ricorrente di una concreta possibilità lavorativa nel caso di rientro in Patria);
- delle vicende vissute in Libia, dove il ricorrente si sarebbe trattenuto due anni, subendo maltrattamenti, come dedotte in ricorso (pag. 16) e come dichiarato dallo stesso ricorrente al personale sanitario (cfr. il referto depositato unitamente alle note scritte depositate per l’udienza cartolare, ove si riporta quanto riferito dal ricorrente circa la prigionia di circa 10 mesi subita in Libia).
(...) Per l’udienza cartolare, la difesa del ricorrente ha depositato la relazione sociale della cooperativa****** del 8.10.2019, che non solo attesta l’attività di volontariato svolta dal ricorrente nella riqualificazione urbana, ma riferisce anche un episodio specifico avvenuto nella struttura: il ricorrente è stato di appoggio nei confronti di un connazionale con gravi problemi di salute mentale, vissuti dall’intera comunità africana come manifestazione di un fenomeno di magia nera, assistendolo nella preparazione dei pasti e nella cura dell’alimentazione, così contribuendo in alcune settimane al ripristino di condizioni di maggior benessere."
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