"Le sofferenze subite e i maltrattamenti in Libia, oltre al significativo percorso di integrazione, determinano una situazione meritevole di tutela umanitaria"

 

Tribunale di Genova, ord. 15 gennaio 2018

"Appare infatti verosimile, anche alla luce delle gravi sofferenze subite dal ricorrente per arrivare in Italia, lo stesso ha attraversato vari paese ed in Libia ha subito gravi maltrattamenti ed è stato coinvolto nei gravi fatti di guerra civile, del tempo trascorso dall’allontanamento dal suo paese e del fatto che lo stesso ha lasciato il suo paese appena ventenne, che il ricorrente, se tornasse nel suo paese, incontrerebbe non solo le difficoltà tipiche di un nuovo radicamento territoriale ma si troverebbe in una condizione di specifica ed estrema vulnerabilità, idonea a pregiudicare la sua possibilità di esercitare i diritti fondamentali, legati anche solo alle scelte di vita quotidiana, quindi nella condizione richiamata dai principi espressi dalla corte di cassazione nella sentenza n. 3347 del 2015.


Il ricorrente ha altresì dimostrato di aver intrapreso in Italia un significativo percorso di integrazione sociale. Egli infatti ha collaborato attivamente alle occasioni di reinserimento a lui offerte dagli enti locali e dalle associazioni del volontariato, impegnandosi fin da subito in corsi scolastici, in attività di volontariato ed essendosi anche impegnato in regolare attività lavorativa."

 

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