Giusto concedere al cittadino maliano un periodo di permanenza in Italia per continuare a curarsi, migliorarsi e studiare

Tribunale di Genova, ord. 27 settembre 2017

"[...] emerge chiaramente dal suo racconto che il giovane, sin dall'età di quattordici anni è stato allontanato dalla famiglia e costretto ad arrangiarsi. Evidentemente la famiglia non disponeva di sufficienti mezzi per mantenerlo e se ne è liberata mandandolo in una scuola coranica, dove è noto che ragazzi non imparano nulla che possa aiutarli a costruirsi un futuro, ma restano completamente analfabeti. Se tornasse adesso alle sue terre ---- non saprebbe che fare e dove andare, nessuno lo accoglierebbe. Il vissuto traumatico del giovane è esposto anche nella certificazione della psicoterapeuta dott.ssa ---. E' stato inoltre provato che --- è in una situazione di vulnerabilità essendo malato di tubercolosi. In tale situazione ritiene il Tribunale che sia giusto concedere al ricorrente un periodo di permanenza in Italia, durante il quale egli si possa curare, come sta facendo, e, vista la sua giovane età, continuare a studiare e migliorarsi, in modo da essere un giorno autonomo, anche economicamente. A tal proposito occorre inoltre sottolineare che il ricorrente in Italia ha dimostrato ottime capacità di integrazione e di lavoro, studiando con buon profitto la lingua italiana e offrendosi come formatore presso la --- (vedi relazione del responsabile --- )."

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