PROTEZIONE UMANITARIA A CITTADINO BENGALESE: L'emergenza climatica del paese d'origine, le sofferenze patite durante il viaggio e l'ottimo percorso d'integrazione giustificano la protezione umanitaria

Tribunale di Genova 28 gennaio 2020

"In queste condizioni, alcune fasce della popolazione, ovvero quelle più povere e marginali, si trovano in una situazione di tale precarietà che ogni evento fuori dalla norma (un raccolto perso, un'inondazione, una disputa legale, un'eredità contesa) può gettarli da un momento all'altro in una situazione di totale esclusione sociale e crisi economica, nell'assenza di qualsiasi tutela legale.

In questi casi, le reti locali di sfruttamento, dipendenza e sopruso stringono la loro presa e spesso lasciano ben poche possibilità rispetto a quelle di partire.

Si rinvia inoltre al saggio Processi culturali e spazi giuridici. Dal Bangladesh all'Italia: migrazioni e protezione umanitaria e reinterpretazione del divieto di patto commissorio di Ricca e Sbriccoli; quanto descritto nel saggio è in parte sovrapponibile a quanto narrato dal richiedente.

b) E' in questo contesto che deve essere inquadrata, sotto il profilo soggettivo, la storia personale del richiedente, poverissimo dopo aver perso i suoi beni a seguito di una calamità naturale, costretto a cercare altrove una possibilità di sussistenza, lascia appena diciottenne, il proprio Paese dove non trovava più modo di sostenere la famiglia, pesantemente indebitata anche per finanziare il suo viaggio."

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