PROTEZIONE UMANITARIA A CINQUE CITTADINI DEL BANGLADESH: "Lo stabile inserimento lavorativo dei ricorrenti giustifica la protezione umanitaria"

 

Tribunale di Genova: Ordinanze del 20/9/2019, 13/09/2019, 

 

1) "Non va pertanto trascurato il fatto che il ricorrente sia giunto nel territorio italiano anche spinto dalla necessità di raggiungere un livello di vita minimamente adeguato per sé e per la propria famiglia.

A riprova di ciò, egli ha dimostrato, nonostante le esperienze negative vissute, di essersi positivamente inserito nel nuovo contesto sociale; trovando - ut supra - un lavoro che gli consente di restituire il debito contratto per la partenza, contribuire al sostentamento della madre e dei fratelli - i quali vivono ospiti dal un parente e per ha in progetto di acquistare, con i proventi del proprio lavoro, una nuova casa."

 

2)"Si sottolinea infine che il ricorrente ha dimostrato, nonostante le esperienze negative vissute, di essersi positivamente inserito nel nuovo contesto sociale: come risulta nella documentazione allegata dal 16.11.2017 prezzo la ditta ***** come lavapiatti con contratti di lavoro part time a tempo determinato, ma ad oggi sempre prorogati, attività da cui percepisce una retribuzione oscillante tra i *** euro ed i *** euro mensili, come da buste paga prodotte in udienza. Dal CU 2019 si evince infine un reddito complessivo, per 292 giorni di lavoro, di euro ***."

 

3) "Non va pertanto trascurato il fatto che il ricorrente sia giunto nel territorio italiano anche spinto dalla necessità di raggiungere un livello di vita minimamente adeguato per sé e per la propria famiglia.

A riprova di ciò, egli ha dimostrato, nonostante le esperienze negative vissute, di essersi positivamente inserito nel nuovo contesto sociale; trovando - ut supra - un lavoro che gli consente di restituire il debito contratto per la partenza (di cui mancano ancora 200.000 taka) e di contribuire al sostentamento dei propri familiari".

 

4) "Applicando i suddetti principi al caso di specie, appare evidente che una volta rientrato nel suo Paese, il ricorrente si ritroverebbe in una situazione di specifica vulnerabilità (cfr. Cass. 3347/2015) idonea a pregiudicare la possibilità di esercitare i diritti umani fondamentali, trovandosi privo di mezzi di sussistenza e nella impossibilità di mantenere il proprio nucleo familiare: a tale riguardo di sottolinea che il ricorrente ha dimostrato, nonostante le esperienze negative vissute, di essersi positivamente inserito nel nuovo contesto sociale, in quanto oggi lavora con regolare contratto come saldatore a ***** per **** s.p.a. una ditta subappaltatrice di *** percependo una retribuzione oscillante tra *** e *** euro mensili, a seconda delle ore lavoratore. Dal CU 2018 risulta un reddito complessivo annuo di euro *** per *** giorni di lavoro, mentre dal CU 2019 risulta un reddito totale di *** per *** giorni di lavoro."

 

5)"A riprova di ciò, egli ha dimostrato, nonostante le esperienze negative vissute, di essersi positivamente inserito nel nuovo contesto sociale: come già evidenziato, e come si evince dalla documentazione prodotta egli non solo ha frequentato un corso di lingua italiana, ma ha trovato lavoro presso un ristorante cinese sito in Genova con contratto che, se pure a tempo determinato, ad oggi gli è stato sempre rinnovato (il lavoro risulta avere avuto inizio il 06.07.2017) e da cui percepisce una retribuzione di circa *** mensili. come da buste paga prodotte. Da CU 2019 si ricava, infine, un reddito complessivo annuo di euro *** per *** di lavoro".

 

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